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20 Settembre 2024

e-Station News: Volvo sfida Tesla, il degrado delle batterie per auto elettriche e cambiamento climatico

La Volvo EX30 sfida Tesla, il degrado delle batterie per auto elettriche e mega tsunami in Groenlandia a causa del cambiamento climatico.

Volvo: la EX30 sfida la Model Y

La Volvo EX30 ha riscosso un notevole successo in Europa, posizionandosi come la seconda auto elettrica più venduta ad agosto 2024 con 6.698 immatricolazioni. Questo successo è attribuibile a una combinazione di fattori chiave. Innanzitutto, il suo posizionamento nel segmento dei B-SUV, con dimensioni compatte (4,23 metri) e un prezzo accessibile a partire da circa 35.000 euro, la rende un’opzione interessante per molti acquirenti. La piattaforma dedicata elettrica, sviluppata da Geely, ottimizza peso e componenti, migliorando l’efficienza e la dinamica di guida.

La EX30 offre inoltre due opzioni di batteria: una da 49 kWh con chimica litio-ferro-fosfato per la versione base e una da 64 kWh con chimica nichel-manganese-cobalto per prestazioni superiori. Queste caratteristiche, insieme a un software evoluto e una buona autonomia, le consentono di sfidare modelli leader come la Tesla Model Y nel mercato europeo.

Batterie auto elettriche: il degrado è più lento di quanto si pensi

Le batterie delle auto elettriche si degradano a un ritmo molto più lento di quanto si pensasse. Uno studio di Geotab, che ha analizzato quasi 5.000 veicoli, ha dimostrato che il tasso di degrado medio annuale delle batterie è solo dell’1,8%. Ciò significa che, dopo 20 anni, una batteria avrà ancora il 64% della sua capacità originale. Per esempio, una Tesla Model Y Long Range, che ha 600 km di autonomia iniziale, potrebbe ridursi a circa 384 km.

Il degrado è influenzato da fattori come la temperatura e il sistema di raffreddamento. Auto con raffreddamento attivo, come la Tesla Model S, hanno un tasso di degrado più basso rispetto a modelli con raffreddamento passivo, come la Nissan Leaf.

Cambiamento climatico: Tsunami in Groenlandia

Il ritiro dei ghiacciai in Groenlandia, causato dal cambiamento climatico, ha provocato un mega-tsunami nel settembre 2023. Una frana di 25 milioni di metri cubi di roccia è crollata nel fiordo di Dickson, generando un’onda alta 200 metri. Questo evento ha creato onde sismiche rilevate per 9 giorni in tutto il mondo. Gli scienziati collegano il crollo all’assottigliamento dei ghiacciai e al degrado del permafrost, evidenziando come il riscaldamento globale stia destabilizzando le regioni polari, con effetti significativi anche sulla crosta terrestre.

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