Fiat Panda elettrica in arrivo, Ricarica Wireless e picco Buco dell’Ozono in anticipo.
Fiat Grande Panda elettrica: anticipazioni su potenza, autonomia e prezzo
La Fiat Grande Panda, la nuova evoluzione della famosa utilitaria torinese, si prepara a fare il suo debutto ufficiale l’11 luglio. Basata sulla piattaforma Smart Car della Citroen e-C3, questa nuova versione non è solo un aggiornamento, ma rappresenta un netto cambio di direzione rispetto al passato, con dimensioni maggiori che la collocano nel segmento B. Sarà prodotta in Serbia e promette un design che richiama le linee della Panda originale disegnata da Giugiaro nel 1980, ma con un tocco moderno e innovativo.
La Fiat Grande Panda sarà disponibile anche in versione elettrica, sfruttando le tecnologie sviluppate da Peugeot (parte del gruppo PSA) e Tata Motors. La piattaforma, derivata dalla CMP, è stata progettata per essere versatile, affidabile ed economica, ideale per vetture destinate ai mercati emergenti di Asia, Africa e Sud America.
Nonostante i dettagli completi saranno svelati durante la presentazione ufficiale, è possibile fare alcune previsioni sulla potenza, l’autonomia e il prezzo della Fiat Grande Panda elettrica, basandosi sulle caratteristiche della piattaforma e dei modelli simili. La Citroen e-C3, per esempio, offre un’indicazione di cosa possiamo aspettarci in termini di specifiche tecniche.
Si prevede che avrà una potenza comparabile a quella della e-C3, che dispone di motori elettrici con potenze intorno ai 100 CV. Utilizzando le batterie della piattaforma CMP, l’autonomia della Fiat Grande Panda elettrica potrebbe aggirarsi sui 300 km, a seconda della capacità della batteria scelta. La Fiat Grande Panda elettrica dovrebbe costare poco più della Citroen e-C3, posizionandosi probabilmente intorno ai 25.000 euro, offrendo un’opzione economica nel segmento delle auto elettriche.
Ricarica Wireless Superfast: Nuova Tecnologia a induzione
La Porsche Taycan, già nota per le sue capacità di ricarica rapida in corrente continua fino a 270 kW, ha raggiunto un nuovo traguardo grazie alla tecnologia di ricarica wireless. I ricercatori dell’Oak Ridge National Laboratory (ORNL), in collaborazione con Volkswagen Group of America, hanno sviluppato una tecnologia di induzione polifase che permette di trasferire energia alla batteria della Taycan a una potenza di 270 kW senza l’uso di cavi. Questo risultato rappresenta un notevole passo avanti rispetto a pochi mesi fa, quando gli stessi ricercatori erano riusciti a ricaricare un’auto a 100 kW tramite induzione.
Lee Slezak, responsabile tecnologico per le infrastrutture di rete e di ricarica del DOE Vehicle Technologies Office, ha sottolineato l’importanza di questi progressi, affermando che “negli ultimi tre mesi, i gruppi di ricerca dell’ORNL sull’elettronica di potenza dei veicoli e sulle unità elettriche hanno stabilito impressionanti record mondiali per la ricarica a induzione. Questi risultati accelereranno ulteriormente l’adozione dei veicoli elettrici negli Stati Uniti”.
Buco dell’Ozono: picco raggiunto in anticipo
Secondo uno studio pubblicato su Nature Climate Change, la concentrazione di clorofluorocarburi (CFC) e idroclorofluorocarburi (HCFC), principali responsabili del buco nell’ozono, ha raggiunto il picco nel 2021, cinque anni prima delle previsioni iniziali. Questo risultato è frutto dell’efficacia del Protocollo di Montreal del 1987, che ha regolamentato la riduzione e la cessazione della produzione di questi gas dannosi per l’ozono stratosferico.
Il Protocollo di Montreal ha stabilito un calendario per l’eliminazione graduale dei CFC entro il 2010 e degli HCFC entro il 2040. Nonostante qualche anomalia registrata tra il 2010 e il 2020, con un aumento delle concentrazioni di alcuni CFC, il calo complessivo è stato dell’1% tra il 2021 e il 2023. Questo decremento, sebbene modesto, indica un’inversione di tendenza significativa.
Luke Western, autore principale dello studio, ha commentato: “Senza il Protocollo di Montreal, questo successo non sarebbe stato possibile. Si tratta di un clamoroso sostegno agli impegni multilaterali per combattere la riduzione dello strato di ozono stratosferico, con ulteriori vantaggi nella lotta al cambiamento climatico indotto dall’uomo”.
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